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dieci domande sulla biblioteca e i libri a personalità della cultura.

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ORESTE SABADIN [Ors artista/musicista/attore]

22 Maggio 2012 di letto&detto

Oreste Sabadin

Eclettico e versatile, fondamentalmente autodidatta. Lavora con diverse discipline e su forme miste di espressione.
Nel campo delle arti visive: realizza, con tecniche miste, illustrazioni e disegni per una vasta gamma di applicazioni grafiche ed editoriali. Esegue serie di lavori pittorici su diversi supporti, sculture ed allestimenti con materiali nuovi o di recupero, che presenta ad esposizioni personali e collettive. Partecipa a performance pittoriche con utilizzo di diversi supporti e sostanze (acquerelli e acrilici, vino, caffé, spezie, foglie, petali e terricci).
Prende parte a programmi artistici rivolti al territorio con coinvolgimento di passanti e residenti.
Clarinettista svolge l’attività in diversi ambiti, partecipa a concerti, registrazioni, spettacoli, progetti teatrali e di danza.
Tiene laboratori, animazioni, letture e ha realizzato progetti su misura in molte biblioteche, associazioni, centri culturali e scuole di vario grado indirizzati a diverse fasce di età, dai bambini di 6 anni agli adulti.
Propone percorsi sperimentali, attività di ricerca con allestimenti ed interventi teatrali.
Svolge attività di promozione della lettura. Fa parte del coordinamento LEGGEREper LEGGERE nell’ambito del quale, con gli altri soggetti, contribuisce alla realizzazione di letture sceniche, animazioni, eventi e progetti specifici. Ne cura anche l’aspetto grafico. Collabora con: La Scuola del Fare – Livio Vianello/Scenari– Gruppo Illustrati Leggere per Leggere – Pino Costalunga/Glossa Teatro – Vasco Mirandola. www.leggereperleggere.it
Propone con Ass. Cult. Giardini Storici di Venezia letture a tema, percorsi sonori e installazioni, presentazione di libri o visite a giardini e luoghi particolari.
Ideatore e animatore di FUCINA MORELLI, ne cura l’immagine e le attività culturali presso la libreria Morelli di Dolo.
Visita il sito di Oreste.

1. Perché hai scelto il lavoro/mestiere che fai?
Perché ho scelto il lavoro/mestiere che faccio? Il perché penso sia legato a delle idee, quasi inconsce, sulla percezione della realtà, su concetti di spazio/tempo e al desiderio/bisogno/istinto di comunicare in modi particolari e personali. Ho poi negli anni scelto e affinato diverse tecniche e lavoro su forme miste di espressione. 

 2. Qual è l’aggettivo che meglio definisce la tua attività?
Totale!

 3. Qual è il tuo primo ricordo di una biblioteca?
Da bambino ho cambiato spesso città. Ho in generale dei ricordi del passato molto mescolati e nebulosi, che non tornano sempre uguali. Penso che il primo ricordo bibliotecario possa risalire a quando avevo circa 9 anni. Primavera/estate. Con fratello e sorelle si andava in esplorazione e, tra altri luoghi, anche in biblioteca. Pomeriggio luminoso, sfogliavo un libro sulle formiche in una piccola città del sud, Termoli. Fuori c’era il mare, il porto, una spiaggetta selvaggia e giri in bici in piena autonomia. Dopo Mestre e Roma, una liberazione. 

 4. Come definiresti la biblioteca?
Un luogo delle possibilità. Aperto a molteplici opportunità di sviluppo delle ricerche personali, degli incroci delle relazioni umane, degli intrecci con i percorsi suggeriti dai contenuti dei libri e delle diverse soluzioni che possono scaturire dagli incontri di questi disparati elementi.

 5. Cosa ti piace di più in una biblioteca?
Il fatto che sia frequentata da una comunità, un pubblico molto vario con delle esigenze diversificate, che usufruisce, anche se a canali e momenti separati dello stesso erogatore di servizi culturali. Visto dall’altra parte: la biblioteca è un importante erogatore di diversi servizi culturali che può dare risposte a un pubblico diversificato con esigenze molto varie. Mi piace pensare che la biblioteca sia il riferimento di una comunità che la riconosce come casa principale. Inoltre, la biblioteca, è anche uno dei luoghi dove capita di svolgere con soddisfazione alcune delle mie attività, da solo o in collaborazione con altri operatori. In questi casi, la biblioteca diventa anche il punto di incontro, snodo e gestione tra offerta e fruizione di proposte culturali, artistiche, umane.

 6. Quale è stato il primo libro che hai letto?
Ho sempre ricordi poco precisi e risposte vaghe a domande così esatte. Frammenti di memoria arrivano da molto lontano. Ci sono navi di legno, mari e tempeste, spade, urla e battaglie, foreste e spiagge deserte. Una copertina di cartone rigido e pagine ingiallite.

 7. Quale libro ti ha lasciato un ricordo speciale?
“Le città invisibili” di Italo Calvino

 8. Quale libro consiglieresti a un giovane lettore?
Non credo ci sia un libro in assoluto che possa essere consigliato. Per prima cosa mi farei raccontare qualcosa da questo “giovane lettore”, gli farei delle domande, cercherei delle caratteristiche e delle affinità con il libro (o un autore) da consigliare. In più, i “libri da leggere” possono cambiare di posizione nella lista delle priorità, a seconda del periodo, momento, percorso che si sta vivendo, anche di questi elementi terrei conto. Non so quanto sia giovane questo “giovane lettore”, ma aggiungo uno dei libri che mi ha indicato molte piacevoli, interessanti  e appassionate letture, anche in lingua originale: “Perché leggere i classici” di Italo Calvino.

 9. Leggere fa bene? E perché?
Leggere fa bene, si. Leggere è uno stimolare le curiosità e le fantasie. Leggere è conoscere, ricercare, sognare a soggetto. Leggere è seguire un andamento, un ritmo, melodie di parole. Leggere è imparare ad ascoltare persone, animali e piante, oggetti e macchine, luoghi e mondi che non conosci. Leggere è cercare di capirli, avvicinarli, allontanarli, farli tuoi o dimenticarli per sempre. Leggere è un esercizio di elasticità, di apertura, un abbraccio del mondo. Leggere è sviluppare l’immaginazione. Leggere è apprendere lingue diverse.  Leggere è anche addormentarsi con gli occhiali, la luce accesa e il libro che cade a terra nel cuore della notte. Leggere è fare la fila alle poste o in altri uffici, viaggiare in treno, essere complici di personaggi irreali ma veri.
Leggere è!

 10. A quale altra domanda avresti voluto rispondere?
 “Pensi sia vero che la notte i personaggi delle storie escano dai libri per scambiarsi informazioni e impressioni sui lettori?”
(Avrei risposto: si!)

Chess B 05-05

Chess B 05-05 di Ors

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