Valter Esposito, giornalista pubblicista, è stato responsabile dell’ufficio stampa del Polo Museale del Veneto. Collabora dal 1985 con “La Nuova di Venezia e Mestre” e ha collaborato per diversi anni con la “Gazzetta dello Sport” e altri periodici sportivi nazionali.
SPECIALE MARZO DONNA 2022
Versi, scritture, incontri
Lunedì 14 marzo 2022 ore 18.00 in Biblioteca
Francesca Ruth Brandes e Valter Esposito hanno pubblicato insieme il libro di poesia “E viva!” per Zacinto Edizioni, ma per l’occasione Valter Esposito condurrà gli ascoltatori lungo il pensare poetico di Francesca Ruth Brandes, dialogando con lei attraverso le sue opere.
Valter Esposito ha pubblicato biografie di personaggi legati al mondo dello sport e opere di narrativa e poesia tra le quali ricordiamo, per i tipi di Cleup, Gli amori in versi, 2016; Le emozioni perdute, 2017; Dove vivere è sognare, 2019 e la biografia Arturo Collodel. Se tornassi indietro farei il contadino, 2018
1) Perché hai scelto il lavoro/mestiere che fai?
Premetto che faccio il giornalista da trentacinque anni. Il “passaggio” verso la scrittura prima in prosa e dopo in poesia è stato quasi obbligato, una sorta di liberazione.
2) Qual è l’aggettivo che meglio definisce la tua attività?
Credo l’essere sincero, spontaneo e in parte malinconico.
3) Qual è il tuo primo ricordo di una biblioteca?
In prima media quando con alcuni compagni andavamo nell’allora biblioteca di Mestre che si trovava in via Palazzo e dovevi salire una lunga scala posizionata all’esterno dell’edificio.
4) Come definiresti la biblioteca?
La biblioteca (tra l’altro in quella di Mestre la Vez ci lavora mia moglie) è un luogo stupendo, la vera e propria casa dei libri dove poter dare sfogo alla mente. Dove dai bambini agli adulti possono trovare ciò che non si può trovare in altri luoghi. Allo stesso tempo rappresenta un bel momento di aggregazione silenziosa.
5) Cosa ti piace di più in una biblioteca?
Il silenzio e l’accoglienza.
6) Quale è stato il primo libro che hai letto?
Sono incerto sulla risposta tra “Pinocchio” (il più bel romanzo di tutta la storia della letteratura) e “Cuore”. Poi magari mi torna in mente qualcos’altro ma teniamo buoni questi due titoli.
7) Quale libro ti ha lasciato un ricordo speciale?
Forse mi ripeto ma “Pinocchio” senz’altro me lo porto dentro, poi venendo ai giorni nostri sicuramente “Il museo dell’innocenza” di Ohran Pamuk e “L’idiota” di Dostoewskij.
8) Quale libro consiglieresti a un giovane lettore?
Sicuramente tutti i libri dedicati ai ragazzi dai “Tre moschettieri” a “Robinson Crosue” e poi “L’isola del tesoro”, “Robin Hood”, i classici per ragazzi tutti. Senza ovviamente dimenticare “I promessi sposi”, crescendo “Il giovane Holden”.
9) Leggere fa bene? E perché?
Perché è la miglior medicina per la nostra mente e per il nostro cuore… e non serve nessuna ricetta medica.
10) A quale altra domanda avresti voluto rispondere?
Del perché, purtroppo, si legge sempre meno. Dai quotidiani ai romanzi, dalle poesie ai saggi. In Italia, in particolare proprio i giovani leggono poco e quando lo fanno magari leggono sui tablet. E’ così bello leggere un libro appena acquistato in libreria, sentire il profumo della carta e questo vale anche per i giornali. Personalmente continuo ad acquistarne due tutte le mattine…
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