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Donne: identità narrate, Rassegna marzo-aprile Donna 2023

Mariella Favaretto sarà ospite in Biblioteca sabato 18 marzo alle ore 16.30, ci presenterà il suo libro “Elide, un percorso di emancipazione” in dialogo con Maria Teresa Sega.

Mariella Favaretto, mestrina, laureata in Lettere e specializzata in Filologia moderna, è stata insegnante di scuola secondaria.
Ha pubblicato: “I miei calzettoni rossi” Oppure editore 2005, “Il filo spezzato” 2008 e “Vite fatte di niente” 2014 con Alcione Editore ed infine “Elide” Cleup 2021.
Suoi racconti sono presenti nelle raccolte: “Cucina di Storie” a cura di Annalisa Bruni, Lucia De Michieli, Anna Toscano
2008/2013 e” Quello che le donne non dicono” della Compagnia di arti e mestieri di Pordenone 2013/2015.
Ha avuto segnalazioni di merito in premi nazionali e internazionali.

1. Perché hai scelto il lavoro/mestiere che fai?
Ho fatto l’insegnante di scuola media per quasi 40 anni perché studiare, comunicare, crescere insieme ai ragazzi mi è sempre piaciuto e mi ha arricchito di sincerità e umanità.
2. Qual è l’aggettivo che meglio definisce la tua attività?
In realtà è un verbo: crescere insieme.
3. Qual è il tuo primo ricordo di una biblioteca?
Il contatto con le biblioteche è avvenuto in modo sistematico durante gli anni universitari.
4. Come definiresti la biblioteca?
Il luogo del silenzio che parla.
5. Cosa ti piace di più in una biblioteca?
Il contatto fisico con i libri, che internet non ti dà.
6. Quale è stato il primo libro che hai letto?
Piccole Donne. Regalo di compleanno di mia mamma.
7. Quale libro ti ha lasciato un ricordo speciale?
Delitto e Castigo di Dostoevskij, uno dei libri che ho riletto più volte e che mi ha fatto a lungo riflettere sull’animo umano.
8. Quale libro consiglieresti a un giovane lettore?
Consiglierei i libri della Allende, di Viola Ardone, di Sara Rattaro, l’ultimo premio Nobel Ernaux, “Vita” e “Una storia perfetta” della Mazzucco, “Cime Tempestose” della Bronte, “Furore” di Steinbeck e poi tutto assolutamente Dostoevskij.
9. Leggere fa bene? E perché?
Leggere allunga la vita, diceva uno slogan che ho letto tempo fa, perché allarga i nostri orizzonti storico-geografici, socio-politici, ma soprattutto umani.
Leggere ci rende capaci di comprendere meglio la realtà in cui viviamo e le realtà che ci stanno intorno, leggere sviluppa la nostra immaginazione e ci insegna a pensare e a progettare il nostro futuro.
10.  A quale altra domanda avresti voluto rispondere?
Vorrei solo aggiungere che la scrittura, che è la passione che coltivo da diversi anni, è strettamente legata alla lettura perché il lettore e lo scrittore sono protagonisti attivi della “parola”.

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