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Posts Tagged ‘Gooseberry’

Giovanni Pinosio, foto di Claudio Vianello

AperiBiblio 2022

Blues and Rhythm & Blues Giovedì 4 agosto ore 19.00
Giovanni Pinosio si esibirà con i Gooseberry nel parco della Biblioteca.

Mi chiamo Giovanni Pinosio.
Faccio lo scultore e il cantante.
Insegno scultura e insegno canto.
Due mondi in stretta connessione e di cui non ne farei a meno.

  1. Perché hai scelto il lavoro/mestiere che fai?
    A questa domanda vi rispondo con un aneddoto di quando ero piccolo.
    Un pomeriggio, io e mio fratello siamo a casa da soli. Trovo un gomitolo di lana azzurra e comincio a costruire una trama: collego il filo alla maniglia della finestra, poi mi arrampico su un mobile per raggiungere una mensola, e dalla mensola alla porta, e dalla porta alla zampa del tavolo… Alla fine ho riempito la stanza di linee azzurre: mi chiamo Giovanni, ho sette anni e da grande voglio fare l’artista.
    Fare lo scultore e cantare fa parte della mia natura, della mia essenza. Non sarei in grado di scegliere di fare altro, non ne sono disposto.
  2. Qual è l’aggettivo che meglio definisce la tua attività?
    Leggerezza.
  3. Qual è il tuo primo ricordo di una biblioteca?
    Ero piccolo. Frequentavo la scuola elementare. In classe avevamo letto un libro ambientato in Africa. Ne rimasi affascinato. Cosi chiesi subito a mia madre di accompagnarmi in biblioteca per sceglierne un altro ambientato negli stessi luoghi.
  4. Come definiresti la biblioteca?
    Crocevia di infiniti mondi
  5. Cosa ti piace di più in una biblioteca?
    Il silenzio, il profumo delle pagine, il colore degli scaffali dato dalle copertine dei libri.
  6. Quale è stato il primo libro che hai letto?
    Radici di Alex Haley.
  7. Quale libro ti ha lasciato un ricordo speciale? Si tratta di uno degli ultimi libri che ho letto e che ricorderò sempre come il primo libro che mi ha fatto piangere. “Una vita come tante” di Hanya Yanagihara.
  8. Quale libro consiglieresti a un giovane lettore? Non saprei. In realtà non sono mai stato un grande lettore e non mi sentirei di consigliarne uno in particolare. Ma inviterei il giovane lettore a sceglierne uno che parli riguardo alla sua passione o al suo sogno.
  9. Leggere fa bene? E perché? Leggere ti porta in un altro mondo in cui puoi venire a contatto con le tue emozioni e conoscerti sotto altri aspetti, più veri e profondi.
  10. A quale altra domanda avresti voluto rispondere?
    Quali sono i tuoi prossimi progetti artistici?

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Andrea Vanacore, foto di Nicola Ruffato

AperiBiblio 2022

Blues and Rhythm & Blues Giovedì 4 agosto ore 19.00
Andrea Vanacore suonerà nel parco della Biblioteca con i Gooseberry

Andrea Vanacore inizia a dedicarsi al basso all’età di quindici anni, studiando da autodidatta. Approfondisce lo studio delle tecniche specializzandosi nel corso del tempo in Chicago Blues, British Blues, Soul, Funk e riproponendo nell’attività live le sonorità tipiche degli anni ’60/70, sia con il basso elettrico sia con il contrabbasso, avendo come punto di riferimento bassisti come James Jamerson, Willie Dixon, John Paul Jones e Mel Schacher. Rimane influenzato successivamente anche da altri generi come il Reggae (Aston Barrett), riuscendo quindi ad assimilare per poi rielaborare in un linguaggio personale tutti gli stili storici del basso elettrico, dal Delta Blues all’Hard Rock al Reggae.
Nel 2003 collabora con la band Europroject (tributo agli Europe) realizzando il primo demo.
Nel 2004 collabora con il Joyful Gospel Group, con attività sia in studio che live con la realizzazione di tre album. Sempre nel 2004 collabora con la Washington Blues Band con la realizzazione del primo album.
Nel 2013 collabora con la Soul Men Band (tributo ai Blues Brothers) con attività sia studio che live.
Nel 2015 collabora con il gruppo “Pitura Stail” (tributo ai Pitura Freska) portandolo a condividere il palco insieme ai membri originari dei Pitura quali Skardy e Furio, attività tutt’ora in essere.
Oltre a queste attività, Andrea si dedica anche a collaborazioni che lo portano a suonare e registrare con musicisti italiani. Tra le tante collaborazioni, ricordiamo: Skardy, Claudio Bertolin, Matt Sicchieri, Enrico Crivellaro, Stefano Zabeo, Lele Zamperini, Alessandro Brunetta, Nicola Righele.
Ha inoltre partecipato ad alcuni dei più importanti festival blues italiani, come il Malcesine Blues Festival, gli Elvis Days di Treviso, il Vintage Roots di Milano, Suoni di Marca.

  1. Perché hai scelto il lavoro/mestiere che fai?
    Perché lo sento come una necessità fisica per cercare di trasferire emozioni al pubblico.
  2. Qual è l’aggettivo che meglio definisce la tua attività?
    Bellissima.
  3. Qual è il tuo primo ricordo di una biblioteca?
    In biblioteca a Spinea in visita con la scuola elementare Goldoni in veste di alunno.
  4. Come definiresti la biblioteca?
    Rassicurante.
  5. Cosa ti piace di più in una biblioteca?
    Il silenzio che permette la concentrazione.
  6. Quale è stato il primo libro che hai letto?
    Le Sorelle Materassi.
  7. Quale libro ti ha lasciato un ricordo speciale?
    Shining.
  8. Quale libro consiglieresti a un giovane lettore?
    Lo specchio nello specchio di Michael Ende.
  9. Leggere fa bene? E perché?
    Certamente, amplia il vocabolario personale e più ampio è il vocabolario maggiore è la capacità di elaborare pensieri.
  10. A quale altra domanda avresti voluto rispondere?
    Si vive con la musica?

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Ivan Furlanetto

AperiBiblio2022

Blues and Rhythm & Blues Giovedì 4 agosto ore 19.00
Ivan Furlanetto si esibirà nel parco della Biblioteca con i Gooseberry

Questo scatto, preso durante un concerto tenutosi presso i lidi Ravennati in occasione della manifestazione “Spiagge Soul” del 2015, mi è molto caro perché rappresenta uno stato d’animo intenso che il fotografo è riuscito a cogliere, nel corso di un brano che ricordo ancora oggi: “Stormy Monday Blues”.
Il titolo riassume lo stato d’animo per la perdita di un affetto. E’ uno dei Blues più suonati perché lascia libero spazio all’espressione del sentimento che si prova nel momento in cui viene suonato il brano.
Il Blues è una musica viscerale, che fa uscire lo stato d’animo delle persone. La semplicità di questa musica nasconde un grande potere mentre la si suona e la si canta. Il Blues ti prende e ti ipnotizza e non puoi farne più a meno.
Questo mi succede ogni volta che suono il Blues.

  1. Perché hai scelto il lavoro/mestiere che fai?
    Il mondo della musica e dell’arte riserva ogni giorno molte sorprese ed emozioni, soprattutto davanti al pubblico. Una volta provate queste emozioni, ti faranno amare questo lavoro!
  2. Qual è l’aggettivo che meglio definisce la tua attività?
    Viscerale.
  3. Qual è il tuo primo ricordo di una biblioteca?
    Il primo ricordo della biblioteca risale a circa 40 anni fa, quando la maestra delle elementari di allora, ci fece visitare per la prima volta questo stupendo luogo di cultura.
  4. Come definiresti la biblioteca?
    Un luogo denso di cultura.
  5. Cosa ti piace di più in una biblioteca?
    Il silenzio e l’ordine che si trova nella disposizione dei libri.
  6. Quale è stato il primo libro che hai letto?
    Robinson Crusoe.
  7. Quale libro ti ha lasciato un ricordo speciale?
    Il Barone rampante di Italo Calvino.
  8. Quale libro consiglieresti a un giovane lettore?
    La collina dei Conigli, il Cavaliere inesistente, Le avventure di Sherlock Holmes.
  9. Leggere fa bene? E perché?
    Leggere è un ottimo esercizio mentale che aiuta la memoria e stimola la mente. Leggere aumenta la cultura personale ed aiuta ad esprimersi meglio.
  10. A quale altra domanda avresti voluto rispondere?
    Quali suggerimenti daresti per far entrare i giovani in biblioteca al giorno d’oggi.

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Marco Manassero, foto di Francesco Greggio

AperiBiblio 2022

Blues and Rhythm&Blues Giovedì 4 agosto ore 19.00
Ascolteremo Marco Manassero con i Gooseberry nel parco della Biblioteca.

Marco Manassero, batterista dei Gooseberry, ci accompegnerà in un viaggio musicale nel quale non solo si ascoltano storie, note e suoni, ma si ballano i pulsanti ritmi del Blues e in particolare il Jump Blues.
Così parla di sè e della musica:

La musica mi accompagna fin da quanto ero bambino: prima come un semplice svago, poi come un momento di relax e successivamente come una professione.
Il mio percorso artistico e professionale è accompagnato da poca fortuna e tanta tanta volontà.

  1. Perché hai scelto il lavoro/mestiere che fai?
    In realtà ho sempre scelto di definirmi musicista, anche se nella vita sono impegnato in un altro ambito.
    “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno in tutta la tua vita”, diceva il saggio Confucio: io sono dell’idea che puoi anche scegliere di amare il lavoro che fai.
  2. Qual è l’aggettivo che meglio definisce la tua attività?
    Innovazione, progresso, futuro.
  3. Qual è il tuo primo ricordo di una biblioteca?
    Da bambino ci trasferimmo in un paese di periferia: la chiesa parrocchiale era ancora in fase di costruzione ed i riti domenicali si svolgevano nell’edificio che ospitava la biblioteca comunale.
  4. Come definiresti la biblioteca?
    La biblioteca è un luogo di cultura, conoscenza ed informazione.
  5. Cosa ti piace di più in una biblioteca?
    In primis il silenzio. In secondo luogo la sensazione personale di poter avere accesso ad una quantità enorme di conoscenza.
  6. Quale è stato il primo libro che hai letto?
    Al di fuori dell’ambito scolastico, “La notte del leopardo” di Wilbur Smith.
  7. Quale libro ti ha lasciato un ricordo speciale?
    Senza ombra di dubbio “Il popolo del Blues” di Amiri Baraka.
  8. Quale libro consiglieresti a un giovane lettore?
    “Croniche Epafaniche” Di Francesco Guccini.
  9. Leggere fa bene? E perché?
    Perché stimola la fantasia, l’immaginazione e contestualmente la conoscenza.
  10. A quale altra domanda avresti voluto rispondere?
    Questa intervista è molto completa, ho risposto alle domande con grande piacere.


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