Sguardi insoliti. Persone e luoghi di Venezia, Maggio dei Libri 2023
Maurizio Vittoria, sarà presente in Biblioteca giovedì 25 maggio alle ore 18.00 per il Maggio dei libri 2023.
Dialogherà con Marco Trevisan attorno al libro “Storia di Venezia tascabile. Dalle origini al MOSE”.

Maurizio Vittoria, veneziano, vivo a Venezia.
Appassionato di storia e costume locale, già funzionario della Biblioteca Nazionale Marciana, sono stato direttore di una casa editrice veneziana e sono presidente del Comitato Venezia, associazione che si prefigge di diffondere la conoscenza della storia, arte e cultura veneziana.
Ho organizzato e tenuto varie conferenze su storia e curiosità locali.
Attualmente in pensione, sto seguendo (tardi) la tradizione paterna, pubblicando anche all’estero opere divulgative su Venezia e dintorni.
Quando mi riposo mi interesso anche alla gestione di siti web e alla produzione di musica amatoriale.
Varie le pubblicazioni: Detti e modi di dire veneziani. Libro-agenda; Le barche della laguna; Guida insolita di Venezia; Guida insolita del Veneto, ecc. Ultimamente ho curato la trascrizione e traduzione in italiano de Le ciacole de Bepi, di Olindo Guerrini, in occasione della mostra “Un romagnolo in Veneto” presso la Biblioteca Nazionale Marciana (dicembre 2022).
1. Perché hai scelto il lavoro/mestiere che fai?
In realtà è stato un imponderabile susseguirsi di cose che mi ha portato a fare il bibliotecario, a cui prima non avevo proprio pensato. Ma mi ci sono ritrovato, e bene.
2. Qual è l’aggettivo che meglio definisce la tua attività?
Per la mia attività attuale, più che un aggettivo, direi un sostantivo: ricerca. Ricerca nella storia, nella tecnica, nella musica, ricerca e approfondimento di ciò che mi passa per la testa; in pratica ricerca di me stesso. È troppo scontato?
3. Qual è il tuo primo ricordo di una biblioteca?
Ero ancora alle scuole medie e con un amico avevamo deciso di scrivere una storia delle chiese di Venezia (come se non ce ne fossero già state…). Entrammo in Biblioteca Marciana, a Venezia, e fummo subito bloccati e mandati via abbastanza rudemente da chi stava alla porta, dietro uno sportello. Devo dire che non fu un bell’approccio e ci rimasi male.
Mio padre mi spiegò (oltre al fatto che libri di storia sulle chiese veneziane ce n’erano già abbastanza) che non avevamo ancora l’età giusta per poter entrare. Ovviamente risposi, come tutti i ragazzini: “Ma non è giusto!”.
In ogni modo era iniziato il mio karma, perché in quella biblioteca andai poi a lavorarci per più di trent’anni…
4. Come definiresti la biblioteca?
Un luogo in cui entri e trovi tranquillità, studio, scoperte. Ed è gratuito… e deve restare così!
5. Cosa ti piace di più in una biblioteca?
Che hai sottomano un mondo che si può aprire per te.
6. Quale è stato il primo libro che hai letto?
Credo sia stato Ventimile leghe sotto i Mari, di Giulio Verne, da cui mi è rimasto l’amore per la fantascienza.
7. Quale libro ti ha lasciato un ricordo speciale?
Le avventure di Tom Sawyer, di Mark Twain. Sono le avventure di un adolescente americano della fine ‘800 che vive nei pressi del fiume Missisipi. Spensierato e audace, ne faceva di cotte e di crude, e non mancavano i primi innamoramenti.
Dalle scuole medie in poi credo di averlo letto 5-6 volte, anche a salti, ed è legato ad uno dei miei primi amori…
8. Quale libro consiglieresti a un giovane lettore?
L’estate incantata, di Ray Bradbury.
Un libro con atmosfere magiche come solo Bradbury sa fare, un’estate di vacanza, il rapporto tra generazioni, la consapevolezza di sé, il mistero.
9. Leggere fa bene? E perché?
Assolutamente sì! Apre la mente, impari cose, viaggi, sogni, cresci.
10. A quale altra domanda avresti voluto rispondere?
Forse questa: “Perché si pubblicano ancora libri su Venezia? Non ce ne sono abbastanza?”
Risponderei: “Se si tratta di diffondere cultura e conoscenza, no, non sono mai troppi!”.
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